Lettera aperta al Presidente della Provincia di Bergamo sulla Paladina-Villa d’Almè

Al presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi
Ai consiglieri Provinciali

Al sindaco del Comune di Paladina

Al sindaco del Comune di Almè

Al sindaco del Comine di Villa d’Almè
e p.c. presidente Parco Regionale di Colli di Bergamo
Egregio Presidente Matteo Rossi,
le scriviamo una lettera aperta a seguito della notizia, apparsa sulla stampa locale, dell’apertura del cantiere per la realizzazione della Villa d’Almè – Paladina.

Dobbiamo ammettere che ci eravamo quasi dimenticati di questo progetto, vecchio fin dalla sua nascita e devastante nella sua progettazione.

Un progetto che tutti ci avevano garantito “morto per i costi eccessivi e che nessuno in realtà vuole”.

Ci avevamo creduto.
Avevamo creduto che un progetto di cui non si sente parlare per 10 anni, progettato 20 anni fa sia destinato ad essere abbandonato o, nella peggiore delle ipotesi, debba ricominciare il suo iter di valutazione dopo così tanto tempo.

Soprattutto quando si parla di una strada che andrà a “scassare” alcune delle aree di maggior pregio della cintura cittadina.

Soprattutto quando a poco, pochissimo di distanza esiste una strada che permette di fare lo stesso percorso e che deve essere ancora finita. (mi riferisco alla Villa d’Almè – Dalmine, spero di non star sbagliando)

Grandi opere un po’ incompiute che si sommano. Ne abbiamo davvero bisogno?
Ne abbiamo bisogno di investire su questi ecomostri mentre la stessa Provincia da Lei presieduta tanto sta facendo per promuovere forme di mobilità a corto, medio e lungo raggio più efficienti e più moderne?
Sappiamo che è difficile bloccare progetti ereditati dal passato con tutto il carico di storia che hanno.

Ma sappiamo anche che si può fare.
Ci dica come possiamo fare per sostenere questo sforzo, come aiutarla a bloccare progetti di cui non si sente nessun bisogno e proiettare il nostro territorio in una visione degna del XXI secolo, non ancorata agli anni ‘60 del ‘900…
Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Cordiali saluti,
Per Legambiente Bergamo

Nicola Cremaschi

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