La Regione Lombardia ci riprova: autorizzata l’uccellagione, in totale​ violazione della legge e con i soldi dei contribuenti.

Comunicato stampa ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​Enpa – Lac – Lav – Lipu BirdLife Italia – Wwf Italia: – Cabs
Le associazioni: “Gravissimo. Subito ricorso, richiesta di intervento al Ministero dell’Ambiente e denuncia alla Commissione europea”.

Il 31 luglio la Giunta regionale della Lombardia ha approvato la riapertura dei cosiddetti “roccoli”, dall’1 ottobre al 15 dicembre, per catturare uccelli selvatici a fini di richiamo vivo. Quasi 13 mila piccoli uccelli tra tordi, merli e cesene, da regalare ai cacciatori ed allevatori, o sedicenti tali, per attirare altre prede a tiro di fucile.

Si tratta di un atto gravissimo, completamente illegittimo, adottato in violazione della normativa nazionale e ​ comunitaria, che non a caso ha già incontrato i pareri negativi di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) e del Ministero dell’Ambiente.

Dopo il fallito tentativo dello scorso anno, quando le proposte di uccellagione e caccia in deroga per “legge” furono bocciate dal consiglio regionale, la Giunta ha deciso di seguire quest’anno una via​ amministrativa, non meno illegittima della modifica di legge e altrettanto negativa sotto il profilo dei contenuti

​ Rifiutando la sostanziale abolizione contenuta nella legge nazionale 157/1992 della cattura di richiami vivi, avvenuta nel 2015 anche per rispondere ad una procedura europea, la Lombardia tenta dunque di ridare un futuro ad una pratica vietata dalle norme e contraria ad ogni forma di etica, buon senso​ e rispetto degli animali, in una forma di vera e propria sudditanza psicologica e culturale della Giunta regionale verso la minoritaria lobby venatoria.
​ In tal senso, la sproporzionata quantità di energie, tempo e denaro che gli amministratori della ​ Lombardia dedicano all’assecondare le richieste dei cacciatori è la conferma di un approccio che si ripete sempre uguale nei decenni: insensibile alle convenzioni europee, alla legge quadro nazionale, ai pareri rilasciati dall’Ispra, alle ripetute sconfitte incassate sul piano legale grazie ai ricorsi contro scelte illegali, nonché anche al pensiero e alla sensibilità dell’opinione pubblica.
​ Le associazioni ENPA, ​ LAC, LAV, LIPU, WWF, ​ CABS, condannando fortemente l’iniziativa regionale, annunciano sin da subito il ricorso alla giustizia amministrativa, la richiesta di intervento urgentissimo del Ministero dell’Ambiente e la denuncia altrettanto tempestiva alla Commissione UE, con richiesta di riapertura della procedura, che questa volta sarà rapida e inevitabilmente condurrà alla condanna. E’ dunque probabile che il gesto sconsiderato e puramente propagandistico della regione Lombardia si ritorca contro gli uccellatori e chi li sostiene, servendo a chiudere in maniera​ definitiva questa brutta, indecorosa storia di retro-cultura italiana.
2 agosto 2019

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