Autostrada Bergamo-Treviglio, una risposta sbagliata a un problema reale.

Comunicato Stampa

Legambiente: “Autostrada Bergamo-Treviglio, una risposta sbagliata a un problema reale. I dati smentiscono la necessità dell’opera”

Bergamo, – Legambiente Bergamo e Legambiente Terre del Gerundo (Treviglio) presentano i risultati di un nuovo studio indipendente sui tempi di percorrenza tra Bergamo e Treviglio, mettendo in discussione la necessità e l’efficacia della proposta autostradale nota come “Autostrada Bergamo-Treviglio” , nei programmi di Regione Lombardia come “Interconnessione Pedemontana-Brebemi (IPB)”,  l’infrastruttura di cui ormai da 20 anni si discute e che dovrebbe mettere in collegamento il casello Brebemi di Casirate con il casello A4 di Dalmine e per la quale stiamo aspettando il progetto definitivo da 13 anni…

Il dossier è stato realizzato da un gruppo multidisciplinare di analisti e tecnici con competenze in mobilità, ambiente e finanza. Lo studio ha monitorato per oltre sei mesi (da agosto 2024 a febbraio 2025) i tempi di viaggio reali sulle principali arterie stradali esistenti (SP42 e SP525).

I dati sono stati raccolti in modo sistematico tramite le tecnologie fornite da Google, le stesse su cui si fonda Google Maps, e che consentono di misurare le condizioni reali del traffico su base oraria, settimanale e stagionale, secondo criteri replicabili e trasparenti.

  • I tempi di percorrenza tra Bergamo e Treviglio sono variabili, ma le due strade principali – la SP42 e la SP525 – offrono prestazioni simili, con velocità medie equivalenti.
  • Gli spostamenti fra Bergamo e la pianura verso Treviglio sono affetti da problemi di congestione soprattutto nei giorni feriali durante le ore di punta del mattino e della sera.
  • Gli effetti della congestione peggiorano man mano che ci si avvicina a Bergamo e sono massimi fra la Tangenziale Sud e il capoluogo. Su alcuni percorsi la congestione allunga il tempo di viaggio di quasi l’80% rispetto al caso di assenza di traffico.

Oltre ad aumentare il tempo medio di viaggio, la congestione lo rende anche più imprevedibile

  • Specialmente durante l’ora di punta del pomeriggio, anche il superamento della Tangenziale Sud contribuisce a fenomeni di forte rallentamento del traffico.
  • In generale, sembra che le code si propaghino proprio da Bergamo e dalla Tangenziale Sud, ossia i nodi in cui la capacità stradale pare essere superata dalla domanda di veicoli.

Nella Bassa anche durante l’ora di punta la velocità media di viaggio è simile a quella di “flusso libero”, il che indica bassi livelli di congestione. Considerato che l’Autostrada Bergamo-Treviglioè programmata fra Treviglio e Dalmine, il tracciato proposto ricalcherebbe la parte più sgombra dal traffico dei percorsi esistenti, senza eliminare il rischio che si formino code prima di arrivare allo svincolo di Dalmine.

 “Lo studio dimostra che il problema della mobilità esiste, – dichiara Nicola Cremaschi di Legambiente – ma pure che la narrazione di un collegamento autostradale come unica soluzione è fuorviante, e inefficace nella forma in cui è proposta. L’opera, finanziata con quasi 150 milioni di euro di soldi pubblici, è infatti prevista su un tracciato non interessato da congestione. Servono invece interventi mirati, trasparenti e sostenibili per migliorare davvero la qualità della vita e la mobilità nella Bassa Bergamasca”.

Il dossier e i dati raccolti sono pubblici e consultabili da enti, cittadini e media per favorire trasparenza e partecipazione alle scelte sulla mobilità locale.

 

Una proposta diversa: pianificazione ecologica e mobilità intermodale

Al momento, chi paga maggiormente le conseguenze del traffico sono i pendolari – studenti e lavoratori – vincolati ad un orario fisso.

Legambiente Bergamo propone un approccio radicalmente diverso: non più inseguire le auto con nuove strade, ma partire dai bisogni reali di spostamento delle persone, rafforzare l’offerta del trasporto pubblico locale, rendere attrattive le alternative all’auto privata e integrare la mobilità con le politiche urbane, ambientali e sanitarie.

Non siamo contro le soluzioni, ma contro le false soluzioni. – continua Cremaschi – L’autostrada IPB è un progetto vecchio, costoso, inefficace e dannoso. Il nostro dossier vuole aprire un dibattito pubblico informato che apra alla discussione di  alternative praticabili e sostenibili”.

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

WhatsApp chat