Sulla mancata benemerenza a Legambiente

Quando a maggio è stata proposta la benemerenza per Legambiente, a nome dei 7 circoli presenti in Provincia, delle 500 persone che annualmente si iscrivono, e di tutti e tutte coloro che partecipano alle tante iniziative che promuoviamo, abbiamo ringraziato sentitamente le persone, cittadini e cittadine, politici, politiche, am

ministratori e amministratrici che hanno avuto e sostenuto questa idea.

Nel nostro ringraziamento erano inclusi tutti gli amministratori e le amministratrici con cui collaboriamo e abbiamo collaborato e quelli e quelle con cui ci confrontiamo anche partendo da punti di vista diversi, le associazioni di cittadini e cittadine e quelle di categoria, i sindacati, le cooperative, il mondo del terzo settore e dell’economia sociale e solidale e tutti coloro con cui abbiamo percorso un pezzo di questa strada lunga 40 anni.

Siamo stati onorati e fieri che i nostri sforzi venissero riconosciuti.

Ma non ci abbiamo creduto neanche per un momento: a ogni nostra azione c'è sempre una vocina che dice che diamo troppo fastidio e allo stesso tempo un “Solone” che ci accusa di fare troppo poco. E’ normale, è quello che avviene a qualunque associazione che cerchi di portare avanti le proprie idee con rigore, senza assolutismi ma con concretezza e provando a ottenere risultati.

Ma non è questo che ci ha fatto pensare che la benemerenza non l'avrebbero mai assegnata a Legambiente.
La certezza ci veniva dall'aver capito la visione che il Presidente della Provincia ha della tutela dell'ambiente, delle voci dei cittadini e, prima ancora, delle Istituzioni.
Una visione personalistica che confonde ruoli e persone e che porta a dividere il mondo in "amici e nemici”. Se poi questo comporti anche favorire i primi e osteggiare i secondi, non sta a noi evidenziarlo.

Come cittadini e cittadine possiamo solo auspicare che una gestione di questo tipo finisca presto, visto che il mandato di sindaco del Presidente è in scadenza e di conseguenza non potrà più nemmeno coprire questo incarico.
Non vogliamo nemmeno ipotizzare che l'attaccamento alla poltrona possa spingere il sig. Gafforelli a candidarsi in uno dei piccoli Comuni delle nostre valli, che non meritano di essere usati per i propri interessi personali…

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