Il Radiofaro VOR in Consiglio Comunale

RADIOFARO AEROPORTO, LEGAMBIENTE: CONSIGLIO IMPREPARATO, L’OPERA E’ FORTEMENTE IMPATTANTE E VA RIVISTA

Bergamo, 26 Luglio2021“A leggere la cronaca dei lavori di venerdì della 3 commissione viene da domandarsi come possano i decisori arrivare così impreparati sul tema da dibattere. Se si esclude un numero molto ristretto di consiglieri e consigliere, sembra di capire dai giornali che i più non sapessero né di cosa si trattasse né tantomeno di possibili alternative. Se, come è previsto, oggi si discuterà lo stesso argomento in consiglio comunale, auspichiamo che i consiglieri abbiano avuto il tempo e la voglia di approfondire il tema e di rendersi conto delle problematiche connesse…” sottolinea Legambiente Bergamo.

Sulla stazione di terra VOR, il cosiddetto radiofaro, Legambiente Bergamo ha emesso un comunicato ai primi di marzo, nel quale si segnalava il forte impatto del progetto e l’ennesima aggressione all’area della cintura verde e dei lembi di terreno agricolo intorno a Bergamo. Più di 600 piante, alcune delle quali di pregio, traccia della memoria agricola e del paesaggio bergamasco, che verranno cancellate per un malinteso senso di sviluppo. 

Si tratta di un numero enorme di alberi, alcuni meritevoli di essere inseriti nella categoria degli “Alberi monumentali”. Addirittura la Giunta rivendica come un gran risultato aver ottenuto che SACBO rimetta a dimora un numero di alberi pari a quelli che taglia, senza considerare minimamente il concetto di “servizi ecosistemici forniti” (quanta CO2 viene fissata; “quanta” biodiversità viene favorita; quanta ombra viene fatta, ecc.) un lavoro un po’ complesso che richiede indagini specifiche e valutazioni più ampie, ma certamente fattibile e misurabile, a fronte del quale poi valutare in quanto tempo questi livelli vengono conseguiti e quindi determinare numero e tipologie di alberi da piantare.

A marzo Sacbo provava a smentire il nostro allarme, minimizzando la portata del taglio e classificando la vegetazione come principalmente arbustiva. Ma le relazioni depositate in comune e le tabelle allegate parlano di tutt’altro, basta leggere l’elenco delle essenze interessate dal progetto. (RELAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA)

L’altro tema che viene portato avanti da Sacbo “il VOR era già previsto dal 2000” si appella a un principio che, a nostro avviso, avvalora la tesi contraria, in quanto  è dimostrazione della poca validità di un proposta. Quindi, diciamo noi, un progetto ormai vecchio e che ha alternative più moderne ed efficaci: basta leggere il sito di ENAV (l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) per “scoprire” che il presente e il futuro dell’assistenza al volo è il PBN, tecnologia che non richiede strutture così impattanti come il radiofaro. Se davvero l’obiettivo prioritario fosse la sicurezza, riteniamo che si debbano adottare le tecnologie più evolute per ottenerla.

Oltre ai grandi passi compiuti dalla tecnologia, il tema che ci teniamo ancora una volta a sottolineare con forza, a costo di risultare ripetitivi, è che in questi 20 anni è emersa con chiarezza una grandissima emergenza climatica, davanti alla quale il minimo che dobbiamo fare è la revisione delle opere già progettate e privilegiare alternative a basso impatto ambientale. 

“Il punto principale è il contesto dell’installazione del VOR: un aeroporto che punta, nelle dichiarazioni stesse dell’ente gestore, a un continuo incremento di voli, nonostante non siano ancora terminati gli iter procedurali per la valutazione dell’impatto ambientale. E mentre sono evidenti a tutti le problematiche generate dall’attività dell’aeroporto che vanno a ricadere su un numero sempre crescente di cittadini. Questo impianto sembra più finalizzato ad incrementare ulteriormente il traffico aereo piuttosto che a rendere più compatibile lo scalo con il territorio circostante.

La realizzazione dell’opera è prevista per il 2023, ci sembra il minimo che il Consiglio comunale prenda il tempo per raccogliere tutte le informazioni necessarie a scegliere la strada migliore per la città e non solo per SACBO” conclude Legambiente Bergamo. 

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