L’ENNESIMO POLO LOGISTICO a Calcio: le vicende e il ricorso al TAR di Legambiente e dei gruppi ambientalisti.

Legambiente, Friday for Future Bergamo, Italia Nostra con il supporto di numerose associazioni della bassa pianura bergamasca fanno ricorso al TAR in merito alla costruzione del 6° polo logistico sul territorio di Calcio, Covo, Cortenuova e Cividate al Piano; il terzo nel solo comune di Calcio. Riportiamo di seguito la spiegazione chiara e breve dei motivi che ci hanno spinto a fare questo ricorso e chiedere il vostro sostegno attraverso la raccolta fondi dedicata.

Noi non ci stiamo, con questo ricorso vogliamo provare a scrivere un finale diverso, un finale migliore. Se in tanti lo chiediamo, diventa possibile.

CLICCA QUI PER SOSTENERE LA RACCOLTA FONDI 

C’era una volta un polo logistico, costruito a Calcio (nel 2017), vicino ad una nuova autostrada inutilizzata, la BreBeMi. Dopo quattro anni, i poli logistici erano già cinque, e si è iniziato a parlare della zona come “Quadrilatero della logistica” (cioè i comuni di Calcio, Covo, Cortenuova e Cividate al Piano).

La Provincia di Bergamo, teoricamente regista dello sviluppo sostenibile del territorio, non ha purtroppo mai approfondito le conseguenze sulla qualità di vita delle persone residenti, anche se ha a disposizione uno strumento, la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), per approfondire gli impatti di un progetto sul territorio.

Nei mesi scorsi è stato presentato il progetto di costruzione di un altro polo logistico, il sesto nel quadrilatero, il terzo nel comune di Calcio, e la Provincia di Bergamo ha nuovamente ritenuto superfluo approfondire sia gli impatti ambientali, paesaggistici, sanitari e sociali, sia calcolare gli effetti cumulativi generati dalla presenza di così tanti poli logistici.

In quattro anni nel Quadrilatero della logistica è stato avallato un consumo di suolo di 1,1 milioni di metri quadrati, quanto 154 campi di calcio, quanto circa l’abitato di comuni come Calcio o Cividate al Piano, che hanno impiegato più di 2300 anni (Calcio) e 2100 anni (Cividate al Piano) per svilupparsi come li vediamo oggi.

I 6 poli logistici e relativa area di impatto ambientale (per legge 1 Km) nel quadrilatero della logistica – sorti e pianificati in 5 anni

 

Calcio 1’050’000 mq, https://www.calcmaps.com/it/map-area/qq2h94/ – 2300 anni di crescita

 

Cividate al Piano, 1’260’000 mq https://www.calcmaps.com/it/map-area/qq2hrp/ – 2100 anni di crescita

 

Complessivamente, nell’area intorno all’autostrada BreBeMi, ci sono altri sedici nuovi insediamenti costruiti, che portano il consumo di suolo destinato ai poli logistici a 3,3 milioni di metri quadrati.

Il paesaggio rurale della Bassa Bergamasca è completamente devastato da questo “sviluppo”, che non accenna a fermarsi.

 

Allargando ancora lo sguardo, la pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa, tanto da essere definita la “camera a gas” del continente. La qualità dell’aria è quindi già pessima e determina alte percentuali di malattie respiratorie e cardio-circolatorie. La biodiversità viene continuamente esposta a distruzioni e frammentazioni. Anche da un punto di vista economico, è un errore focalizzare solo la promessa di posti di lavoro senza farsi domande sulla qualità del lavoro offerto (retribuzione, contratti a tempo e flessibilità) né sugli effetti sociali, sanitari e demografici (aumento della popolazione), né sulle conseguenti necessità e costi di servizi e urbanizzazioni. Come adeguare le strutture scolastiche, quelle sanitarie o di assistenza alla persona ad una crescita di popolazione così rilevante (tra le 5 e le 10 mila persone) e repentina? Chi sostiene la trasformazione della Bassa in “logistica d’Europa” (regione Lombardia e Provincia di Bergamo in primis) non parla di questi effetti, che non sono affatto secondari…

Non si può devastare un territorio, cancellarne la storia e compromettere la qualità della vita delle persone con la leggerezza vista finora. Territorio, ambiente, storia, qualità di vita sono beni comuni, riguardano ogni persona e ogni essere vivente. Esiste un dovere morale, prima ancora che legale, di preservarli e di custodirli.

 

Sembra che il futuro della Bassa Bergamasca sia stato scritto, sembra che la storia debba avere un finale di cemento e di asfalto.

L’area di previsione dell’ennesimo nuovo polo logistico a Calcio…..

 

… vogliamo che diventi così?

 

Noi non ci stiamo, con questo ricorso vogliamo provare a scrivere un finale diverso, un finale migliore. Se in tanti lo chiediamo, diventa possibile.

CLICCA QUI PER SOSTENERE LA RACCOLTA FONDI 

 



Share

Lascia un commento

WhatsApp chat